Chiusura della mostra su Agrorinasce al Jambo: un’occasione per guardare al futuro con sindacati e ordini professionali
Trentola Ducenta- Chiusa la mostra sui “25 anni di attività di Agrorinasce nella valorizzazione dei beni confiscati”, presso il centro commerciale confiscato “Jambo” di Trentola Ducenta (CE), con una tavola rotonda tra sindacati e ordini professionali.
Un’occasione per fare il punto sulla valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate nella Provincia di Caserta e nella Regione Campania, guardando al passato e agli enormi passi in avanti, ma soprattutto al futuro. Un futuro da costruire in sinergia con rappresentanti sindacali e ordini professionali.
Ad introdurre, l’Amministratore Delegato Agrorinasce Giovanni Allucci “L’obiettivo di questa mostra era far conoscere la nostra attività alle persone e abbiamo scelto il centro commerciale Jambo: un luogo simbolico, azienda confiscata alla camorra e tra le più importanti nella Regione Campania, fiore all’occhiello nella gestione delle aziende confiscate. Il tavolo di oggi ha la finalità di instaurare una proficua collaborazione tra Enti, Sindacati, Ordini di professionisti, Istituzioni, per far fronte alle prossime sfide nella rivalorizzazione dei beni confiscati e costruire nuove prospettive di sviluppo”.
“Jambo al giorno d’oggi dà lavoro a circa 1000 persone, è un’emblematica fonte di sviluppo locale- così l’Amministratore Giudiziario del Centro Commerciale Jambo Luigi Moscato- situato al centro tra più agglomerati urbani ha un forte impatto sociale. Sono importanti tavoli di confronto come quello in questione, per crescere insieme, per creare sinergia e collaborazione tra tutte le parti sociali”. L’Amministratore Moscato ha inoltre lanciato obiettivi per il futuro, le cui parole chiave sono “formazione dei professionisti e sinergia istituzionale”.
“Da 25 anni cerchiamo di trasformare i beni confiscati in fonte di sviluppo locale-continua l’Amministratore Delegato Allucci- Non c’è regione in Italia dove non ci siano beni confiscati. Sempre più Comuni li stanno rifiutando per gli alti costi di gestione e per le problematiche connesse al loro recupero e alla loro valorizzazione. L’esperienza di Agrorinasce in 25 anni di attività dimostra che si può fare e che il lavoro svolto di creare le condizioni affinchè questi beni vandalizzati e con molti problemi strutturali e urbanistici vengano poi effettivamente utilizzati per finalità istituzionali, sociali e produttivi. A noi interessa fare rete per superare le difficoltà connesse al recupero dei beni confiscati e replicare il “modello Agrorinasce” in altre zone. L’ingresso della Regione Campania ha tra i vari obiettivi anche questo”.
Inaugurata al Jambo, la mostra sui 25 anni di attività di Agrorinasce proseguirà nelle scuole, nelle stazioni ferroviarie e in altri luoghi di aggregazione.
Fondamentali la presenza e gli interventi dei responsabili delle associazioni di categoria e dei sindacati, tra cui: Giovanni Letizia – Cisl Caserta, Sonia Oliviero- CGIL Caserta, Raffaele Cecoro- Presidente dell’Ordine degli Architetti Caserta, Gennaro Rossi Ordine degli Ingegneri di Caserta, Francesco Matacena- Ordine dei Dottori commercialisti di Napoli Nord, Salvatore Ciardiello- CoopAgri Campania, Emilia Cangiano- Presidente dell’Ordine degli Agronomi Caserta. Tutti hanno mostrato piena disponibilità per la cooperazione, lanciando l’idea della stipula di un patto formale e forte, aprendo la via ad un dialogo costruttivo che coinvolga le varie realtà, ciascuna secondo le proprie competenze, per uno sviluppo territoriale nel mondo dei beni confiscati, iniziato 25 anni fa per Agrorinasce e con ancora tanti anni di sfide da percorrere.
Foto di Augusto Di Meo.