Modello di gestione dei beni confiscati: dalla Calabria e dall’Emilia Romagna per visitare la realtà di Agrorinasce
Il 16 febbraio 2024, l'Ing. Antonella Sette Referente regionale per la valorizzazione dei beni confiscati della Regione Calabria e il dott. Gian Guido Nobili Dirigente Responsabile area Politiche per la sicurezza urbana e integrata, cultura della legalità e polizia locale della Regione Emilia-Romagna si sono recati in visita ad Agrorinasce- Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, per osservare di persona i risultati del lavoro per la rivalorizzazione dei beni confiscati alla criminalità, che prosegue da ormai più di 25 anni e prendere spunto per esportare il modello di gestione nelle rispettive Regioni.
La prima tappa è stata la visita del Centro di Educazione e Documentazione Ambientale di Santa Maria La Fossa, dedicato a Pio La Torre, attuale sede operativa di Agrorinasce, accompagnati dal dott. Giovanni Allucci Amministratore Delegato Agrorinasce con visita all’annesso impianto biogas di 1 Mw per il trattamento dei reflui zootecnici e l’abbattimento della carica dei nitrati, su cui nel 2023 Agrorinasce ha approvato il piano di riconversione in impianto di biometano, ad illustrare attività, meccanismi di funzionamento e progetti futuri il dott. Angelo Andolfi responsabile dell’impianto. Si tratta di uno degli investimenti pubblici e privati realizzati su un bene confiscato alle mafie più importante in Italia.
Agrorinasce persegue da anni nel Centro attività di educazione, formazione e sensibilizzazione su temi dell’ambiente, collaborando con le scuole del territorio e attivando partnership con l’Università della Campania L. Vanvitelli, il CIRAM, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il CREA, il GSE Spa, L’ISPRA, l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Caserta, l’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta, l’Ordine dei dottori agronomi e dottori Forestali della Provincia di Caserta, l’Associazione Fare Ambiente. Sul Centro Pio La Torre sorge, inoltre, una coltivazione di funghi in serra, progetto gestito dalla Cooperativa sociale Terra Felix, ed è in via di attivazione la serra didattica e gli orti sociali gestiti dalla cooperativa sociale Xenia, oltre ai vari progetti di ricerca attivati da Agrorinasce in materia agricola come il “Progetto Cometa” e il progetto “RiduciN”.
La recente visita fatta in Regione Campania ed in particolare la “passeggiata” sul sito della Balzana ci restituisce una bella immagine del riuso dei beni confiscati. Il sito, che già di suo si caratterizza per essere una peculiarità sia in termini paesaggistici che agricoli può considerarsi una icona delle best practices messe in campo dalle Regioni sul tema.
"L’iniziativa di realizzare, in quel sito, un impianto per il trattamento dei reflui provenienti dall’allevamento delle bufale, di istituire un ‘Centro di educazione e documentazione ambientale”, di recuperare i fabbricati preesistenti conservandone la struttura originaria e i materiali ma soprattutto di affidare ad un soggetto partecipato di istituzioni pubbliche rappresenta, probabilmente, il modo migliore per far sì che la collettività si riappropri di beni che le erano stati impunemente sottratti. La Balzana trasmette, in chi la visita, un forte messaggio di moralità e ridà quel senso di giustizia e di fiducia nello Stato e nelle Istituzioni che quotidianamente operano a tutela della legalità ma consente anche di affermare, senza timore di essere smentiti, che la cittadinanza attiva e la partecipazione al bene comune è il modo miglior per uscire dal tunnel dell’illegalità e della criminalità. Un sentito ringraziamento, dunque, al Prefetto Mario Morcone, che ci ha consentito di visitare il gioiello della Balzana e al Dr. Giovanni Allucci, che ci guidato nel tour, con l’auspicio di poter avviare, a breve, un sinottico rapporto di condivisione dell’esperienza maturata e di poterla replicare anche in Calabria", ha dichiarato l'Ing. Antonella Sette.
Successivamente, l'Ing. Sette e il dott. Nobili accompagnati dal dott. Allucci, hanno visitato “La Balzana”, il bene confiscato alla camorra più grande d’Italia, un cantiere aperto destinato a diventare Parco Agroalimentare dei Prodotti Tipici della Campania.