“Sequestro, confisca e valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alla camorra” al Tribunale di Napoli

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“Sequestro, confisca e valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alla camorra” al Tribunale di Napoli

Si è svolto il 24 ottobre 2024 presso il Tribunale di Napoli, Centro Direzionale- Aula Arengario, il convegno “Sequestro, confisca e valorizzazione dei beni e delle aziende confiscate alla camorra” promosso dall’Associazione Nazionale MagistratiGiunta sezionale ANM presso la Corte d’Appello di Napoli e da Agrorinasce.

Al convegno hanno partecipato Cristina Curatoli Presidente ANM del Distretto di Napoli, Nicola Gratteri Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, Isabella Iaselli Presidente aggiunto Ufficio GIP del Tribunale di Napoli, Daniela Lombardi Dirigente Sede ANBCS di Napoli, Giovanni Allucci Amministratore Delegato Agrorinasce, Mario Morcone Assessore regionale alla Sicurezza e Legalità.

Al convegno è intervenuta anche la Presidente di Agrorinasce Elena Giordano, magistrato in quiescenza, la quale ha sottolineato l’importanza dell’incarico assunto dopo circa 40 anni di lavoro nei processi contro i clan del territorio: “Sono andata ad impattare su una realtà davvero molto interessante, alla fine ho accettato perché si tratta di beni confiscati alla criminalità organizzata e io tutta la mia vita l’ho spesa in questo ambito. Sono dei beni che vengono restituiti ai cittadini di quel territorio e quando noi come Agrorinasce facciamo delle inaugurazioni di questi beni, lì sono presenti i cittadini di quel territorio a cui il bene è tornato, poi ci sono i Sindaci di quel luogo, il Prefetto della Provincia, il Questore, i magistrati, le forze dell’ordine, i rappresentanti istituzionali, i rappresentanti politici, le cooperative. Succede che con tutte queste componenti i cittadini vedono lo Stato, perché questa presenza istituzionale ha un valore veramente incommensurabile, è potentissimo.”.

“Concentrare l’attenzione sul tema dei beni confiscati- ha affermato Curatoli- oltre che valorizzarli, è per noi importante perché significa parlare di legalità in senso sostanziale: vedere come lo Stato è in grado di colpire nel cuore le associazioni criminali, sottrarre risorse fondamentali per controllare il territorio. La parte che a noi piace di più è quando questo progetto ottiene successo: vediamo oggi la concretizzazione di questo risultato con la presenza delle cooperative sociali. La destinazione a fini sociali di questi beni dimostra come si è in grado di ottenere giustizia. Una giustizia che prevale sulla criminalità in modo efficace”.

Presenti, infatti, con i loro prodotti le cooperative sociali: “LFS Global Care” che produce prodotti dolci e salati senza glutine; “EVA” che con “Le Ghiottonerie di Casa Lorena” produce confetture, marmellate, gelatine, conserve e prodotti da forno dolci e salati; “Davar Onlus” che produce cioccolato purissimo; “MaeditActio” che produce prodotti da forno dolci e salati; “Terra Felix” che produce cardo e fungo cardoncello; “Apeiron” che produce grano “Marco Aurelio”; “Eureka” che produce uva da vino, frutta (albicocche, pesche, mela annurca, prugne).

“Agrorinasce è una realtà molto importante e positiva- ha dichiarato Nicola Gratteri Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli- che va implementata, aiutata, sostenuta. Ho visto cose vere e concrete, ho visto le attività produttive delle cooperative sociali oggi presenti che gestiscono beni confiscati. Ora che sono qui a Napoli, mi fa piacere conoscere queste realtà. E’ stato interessante anche sentire gli interventi finali delle cooperative, proprio da quelle parole ho capito che si tratta di cose vere, non di quell’antimafia con la partita IVA”. 

Poi di “auspicio di maggiore sinergia operativa” ha parlato Daniela Lombardi Dirigente Sede ANBCS di Napoli: “mi motiva vedere come l’impegno sui beni confiscati è un impegno condiviso e anche le problematiche che viviamo tutti i giorni sono comprese e insieme cerchiamo di trovare delle soluzioni”.

L’intervento dell’AD di Agrorinasce Giovanni Allucci si è concentrato soprattutto sul lavoro svolto da Agrorinasce per rendere utilizzabili i beni confiscati, benchè destinati ai Comuni vandalizzati e/o con gravi problemi di abusivismo e sull’impatto positivo che la loro utilizzazione ha avuto sul territorio, non solo da un punto di vista sociale ed economico, ma anche nel contributo fornito a rallentare il ricambio generazionale delle organizzazioni criminali: “La destinazione a fini sociali è un modo efficace di ottenere giustiziaGiovanni Allucci Amministratore Delegato Agrorinasce- I beni confiscati vengono trasformati in beni utilizzabili che affidati a soggetti terzi stanno producendo non solo prodotti agroalimentari o tessili che possono vendere ai cittadini ma svolgono anche una funzione sociale significativa e un’attività concreta di inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati”. L’AD Allucci ha inoltre proseguito con una breve illustrazione del progetto di valorizzazione del complesso agricolo confiscato alla camorra più grande d’Italia denominato ‘La Balzana’ destinato a Parco AgroAlimentare dei prodotti tipici della Regione Campania.

La confisca è un’arma strategica per il contrasto alla criminalità organizzata- ha affermato Mario Morcone Assessore regionale alla Sicurezza e Legalità- E’ importante questa giornata, perché è troppo facile dire che non funziona niente, che le cose non vanno e invece oggi ci sono esempi di realtà che ce l’hanno fatta, con impegno e determinazione. Agrorinasce è un esempio per tutti”.

Sono intervenuti i rappresentanti delle cooperative sociali “Eureka” con il Presidente Vincenzo Letizia, “Davar” con la Presidente Tina Borzacchiello ed “E.V.A.” con la Presidente Daniela Santarpia. A seguire i magistrati si sono intrattenuti con tutti loro provando i prodotti che vengono realizzati.

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